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Sei un oceano di libertà in questo immenso vuoto


Scheda della canzone

 

Ali di cera è, forse, la canzone dell'album Scimmie che maggiormente ricorda il vecchio stile musicale di Marco: le nuove atmosfere si mescolano con le vecchie, nel testo ritroviamo i nuovi temi ma trattati con la vecchia dolcezza, la costruzione melodica ricorda quella dei primi album ma l'arrangiamento è uniforme con gli altri brani di Scimmie (chiedo scusa se non uso termini molto tecnici). Insomma, un mix perfettamente riuscito, che fa di Ali di cera una delle canzoni di Marco in assoluto più amate, all'interno dell'album meno fortunato (in quanto a vendite).

La canzone è rivolta ad una persona che si vede testimone di una separazione di persone a lei vicine: l'interpretazione che segue identifica questa persona in una ragazza, che si trova improvvisamente a dover affrontare la vita là fuori, a causa della separazione dei propri genitori e, quindi, lo sfaldarsi della famiglia.


Hanno contribuito alla realizzazione di questa introduzione: Mauro Molinari.

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Testo

A
(M. Masini - M. Manzani - G. Dati)
Edizioni: Fozzio - Insieme - Uva Fragola

 

Com'è difficile, è come guardare in faccia il sole,
dovere ammettere che hanno ragione tutti e due.
Si volta pagina e la tua vita non ha più
 
la scritta "fragile", quel nido che dava protezione,
5.sarebbe facile odiarli per non pensarci più,
ma non è giusto così, dai, bisogna vivere...
 
Sei tutto quello che hai,
una rondine che volerà verso un cielo nuovo,Che volerà verso un cielo nuovo,
sei la ferita che parla con te,sei la ferita che parla con te...
10.ma non vuole piangere.
 
Sarà un elettroshock scoprirli a indossare un altro amore,
ma sarà tenero vederli tornare a sorridere
e allora è giusto così, dai, lasciali vivere!Giusto così
 
Sei tutto quello che hai,... hai,
15.una nuvola che pioverà sopra un mondo arido,una nuvola che pioverà sopra un mondo arido!
sei quella sfida più grande di te,
che ormai non puoi respingere,
sei un oceano di libertà in questo immenso vuoto!Sei un oceano di libertà in questo immenso vuoto!
 
E se ti accusano anche d'ingratitudine,
20.non prenderti le colpe che non hai,
non prenderti le colpe che non hai!
 
Tutto quello che sei... sei
è un'immagine che naviga intorno a un sole nuovo,è un\’immagine che naviga intorno a un sole nuovo!
vai, le tue ali di cera vedrai
25.che non si scioglieranno mai!
 
Che non si scioglieranno mai!
 
Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai!


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Commento

Alcune premesse al commento: la persona a cui è rivolta questa canzone può essere, indifferentemente, maschio o femmina, non essendoci evidenti riferimenti al suo sesso all’interno del testo. Tuttavia può sembrare più naturale identificare questa persona con una ragazza, visti i paragoni con alcune immagini quali la rondine, la nuvola e la fragilità di cui parla l’io lirico. Ad ogni modo, nulla vieta di pensare che il destinatario sia, invece, un ragazzo.

Detto questo, d’ora in poi verranno usate le parole "lui" per identificare l’io lirico e la parola "lei" per identificare il destinatario.

È evidente che la canzone parla di una separazione (v. 11), in particolare tra due persone affettivamente legate a lei (vv. 9-10). La parola “nido” (v. 4) suggerisce l’immagine della famiglia, per cui è lecito credere che si tratti della separazione dei suoi genitori.

Si tratta di una separazione "matura", in cui entrambe le parti hanno le proprie ragioni (v. 2), probabilmente nulla a che vedere con quelle della “bella stronza” (vedi Bella stronza), tant’è che lei non riesce a schierarsi da nessuna delle due parti (vv. 1-2).

Quest’episodio rappresenta una svolta nella sua fragile vita, che improvvisamente si trova senza più la protezione del nido della famiglia (vv. 3-4). La prima reazione istintiva a quanto accaduto potrebbe essere quella di provare rancore per entrambi e non pensare più al problema, scaricando così tutta la responsabilità su di loro e nascondendosi dietro la figura di vittima dell’egoismo (v. 5), ma non sarebbe giusto, anche loro hanno diritto di vivere la propria vita (v. 6).

Nonostante la fine della famiglia, lei rimane pur sempre tutto ciò che gli appartiene (v. 7): è una persona, insomma, con i propri sentimenti, i propri sogni... Il tempo non si ferma: la vecchia vita finisce, ma ne comincia una nuova e lei, come una rondine, libera, si trova a dover volare verso questa nuova realtà (v. 8). La sofferenza è ancora viva in lei, mentre riflette sull’accaduto, sebbene cerchi di non darlo a vedere (vv. 9-10).

Non sarà facile vedere i propri genitori con i nuovi rispettivi compagni, però sarà bello poterli vedere nuovamente contenti (vv. 11-12): ma allora forse è giusto che sia andato tutto così, sono tornati a vivere (v. 13).

L’attenzione ritorna su di lei, che, come una nuvola che piove su un mondo arido, arricchendolo, ora deve costruirsi la propria vita, ancora un immenso vuoto, abbandonata a se stessa e completamente libera, in un’impresa forse più grande di lei... ma non può tirarsi indietro (vv. 15-18).

L’ormai completa proiezione verso il futuro, verso la nuova vita, da parte di lei, può sembrare quasi un atteggiamento di non curanza per ciò che è accaduto, tanto da poter essere accusata di ingratitudine nei confronti dei suoi genitori: ma non è così, non deve prendersi colpe che non ha (vv. 19-21). Un’altra interpretazione di questo passo, un po’ più semplice, potrebbe essere questa: lei potrebbe venire accusata di ingratitudine dai propri genitori, per non essersi schierata da nessuna parte, ancora all’inizio (vv. 1-2).

Ora lei non è altro che un’immagine che naviga (parola che dà l’idea della difficoltà e del pericolo del viaggio nell’“oceano di libertà” di cui al v. 18) intorno ad un nuovo centro di gravitazione (“un sole nuovo” – vv. 22-23), una nuova sfera di affetti (e forse, anche, un amore): le sue “ali di cera”, tanto belle e perfette quanto delicate, potrebbero rappresentare i suoi sogni e le sue aspirazioni, che la sorreggono e la guidano nella costruzione della propria vita, facendola, allo stesso tempo, uscire dal "labirinto" che rappresenta la difficile situazione che si era venuta a creare in famiglia. E lui è certo che ce la farà, che riuscirà nella sua impresa senza precipitare (vv. 24-27). Evidente, quindi, il riferimento al mito di Icaro, tra l’altro già presente in Voglio volare.


Hanno contribuito alla realizzazione di questo commento: Fabrizia P., Mauro M., Walter S..


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Dubbi ed elementi ancora insoluti: perché, al verso 23, l'uso della parola “immagine”?



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Curiosità

Nel singolo Fino a tutta la vita che c’è è presente la versione acustica di questa canzone: la sola voce di Marco accompagnata dal pianoforte.


Chi fosse a conoscenza di altre curiosità o notizie interessanti riguardo questa canzone, apprezzerei molto se mi contattasse.



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